venerdì 30 dicembre 2011

PROVOCATION


























MARTINI in...SLIDING DOORS

 

Il nuovo spot Martini, Luck is an attitude, mette in scena il tema classico dei destini possibili.
Lo schermo splittato ci mostra la giornata movimentata di un giovane il quale, di fronte alle stesse situazioni, nel riquadro di sinistara mantiene un atteggiamento da perdente sfortunato, mentre nello schermo di destra affronta la vita con piglio, coraggio e sa sempre cosa fare.
Lo spot ci mostra in maniera molto divertente, quasi come fosse una buffa gag teatrale, "cosa sarebbe successo se"
Il finale ribalta però la situazione: di fronte alla pioggia inaspettata il timido ragazzo di sinistra abituato agli insuccessi questa volta non si lascia scoraggiare e comincia a ballare divertito mentre l'altro, con un atteggiamento decisamente più conforme alla massa, rimane ad aspettare sotto una tettoia. Si potrebbe in un certo senso definire un inno all'"antieroe moderno" in totale balia del destino.

Anche se i toni qui sono decisamente scherzosi e divertenti il tema dei destini possibili mi riporta ad un collegamento con il film Sliding doors


giovedì 29 dicembre 2011

SEX AND THE CITY-epilogue: politically (in)correct


Sul fatto che, anche in ambito pubblicitario, il limite di decenza sia stato decisamente sorpassato ci troviamo tutti d'accordo: da anni ormai lottiamo contro lo sfruttamento di immagine che sta subendo la figura femminile e in special modo il suo corpo. Dell'esistenza di questa protesta generale ovviamente ne sono a conoscenza anche i pubblicitari stessi che, nonostante tutto, insistono nel tappezzare le città con enormi cartelloni che mostrano in maniera molto disinibita e talvolta anche volgare il nudo femminile.
Premetto che anche io mi trovo dalla parte di chi preferirebbe una maggiore "sobrietà", ma quando sono venuta a conoscenza delle polemiche riguardo al cartellone pubblicitario di Silvian Heach mi sono un po' stranita. 
Ma come?!-penso io- il sedere di questa modella non mi sembra "né più né meno" rispetto a tutti gli altri bei sederi incollati normalmente sui tabelloni o sui muri cittadini...
La protesta, in realtà, è scoppiata perchè il maxi manifesto è stato affisso di fronte a una scuola elementare di Milano: le mamme dei bambini, indignate, hanno gridato allo scandalo.
Riconosco che la mossa di piazzare la gigantografia di un sedere di fronte a una scuola -dove, fra le altre cose, viene insegnato anche il rispetto per se stessi e per gli altri- non è stato esattamente quello che si può definire un esempio di buon gusto. Nonostante questo se guardo la foto scattata da Terry Richardson cercando di lasciare da parte le polemiche sorte  non vedo nulla di così eclatante e nemmeno più volgare o pornografico rispetto alle immagini che mi circondano quotidianamente: in città conviviamo spesso con pubblicità che mostrano il lato b o il lato a di una donna in maniera anche più sfacciata e disinibita. E inoltre i bambini osservano ciò che li circonda in ogni momento della loro giornata, non solo quando escono da scuola.
 Se una donna e/o una mamma ritiene che un'immagine sia offensiva  perchè usa e sfrutta il suo corpo in maniera impropria, questo dovrebbe essere valido sempre, indipendentemente da dove quell'immagine è collocata...




lunedì 26 dicembre 2011

CHANEL: QUANDO LO SMALTO DIVENTA UNA CELEBRITIES



Per pubblicizzare l'ormai celebre linea di smalti LE VERNIS il marchio Chanel ricorre al mitico mondo del teatro e del cinema-musical del passato, fatto di luci sfavillanti e di celebrità che ricoprono i ruoli di vere e proprie dive.
Gli smalti in questione sono gli unici protagonisti: brillano di luce propria e colorano la scena con la loro audacia e bellezza. Ad indossarli un'affusolata mano femminile che rappresenta in questo spot la donna stessa nel suo insieme attraverso il procedimento retorico della sineddoche, poichè ci viene mostrata solo una parte per il tutto. La retorica è poi in questo caso sostitutiva e metaforica (lo smalto Chanel è celebre come una diva del passato) e a ballare non sono delle normali ballerine, ma semplicemente le loro mani che a tempo di musica si muovono, scendono le scale e giocano con una palla.
Per presentare il suo cast d'eccezione lo spot ricorre ad un espediente tipico del cinema: nei titoli di coda il nome dello smalto (che non è dunque solo un "numero" ma ha una sua vera persoanlità e identità) è affiancato a un riquadro che mostra un fermo-immagine che lo vede protagonista in un momento del balletto.
L'idea è davvero divertente e innovativa!